Grande Guerra Photo Archive
  • Home
  • ARCHIVIO
  • BLOG
  • LINKS
  • AREA RISERVATA
  • CONTATTI

"Il canto degli inquieti spiriti",  un romanzo di Alessio Fabbri

11/8/2016

0 Comments

 

​Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

​
Foto


​1918. La vita di Alessandro Bonforte è a un bivio: la guerra sembra essere ormai un ricordo e l’uomo ha la possibilità di cominciare una nuova vita. Ma è veramente tutto come sembra? Si trova alla stazione di Milano, lì avrà inizio il suo viaggio. Qual è la sua destinazione? Lentamente i ricordi e le visioni prendono il sopravvento, modificando la percezione della sua oggettività e dimostrando che, forse, le cicatrici dell’esperienza al fronte non sono affatto sanate. Ciò che è rimasto incompiuto nel giovane, per la chiamata alle armi, ora pretende di essere ascoltato, e lo fa con una frotta di spiriti inquieti, tormenti ed emozioni, l’amarezza di un sogno d’amore incompiuto e i rimorsi di ciò che è accaduto durante la guerra. Ma qual è la realtà?

Autore

Alessio Fabbri, nato a Lugo di Romagna e laureato in Lingue e letterature straniere e in Studi culturali a Ferrara, è insegnante di Lingua inglese e appassionato ricercatore di storia e di genealogia. Ha esordito con il romanzo storico La magiara (Sillabe di Sale Editore) nel 2015 e nello stesso anno ha pubblicato autonomamente le due raccolte di storie brevi Gli elementi dell’essere e Continuum.

Per acquistare il libro in ebook o cartaceo cliccare il seguente link:

www.goware-apps.com/il-canto-degli-inquieti-spiriti-alessio-fabbri/


0 Comments

Presentazione Libro "GRANDE GUERRA, GRANDI DOLORI. Operazioni militari e popolazione civile nel primo conflitto mondiale a S. Pietro di Cadore e in altre zone del Comelico."

10/2/2016

0 Comments

 
Immagine
Qualcuno, non senza ragione, sostiene che la Grande Guerra in Comelico, in particolare tra S. Stefano e Sappada, non ha sui libri di storia e nell’immaginario collettivo lo spazio e la risonanza che pur le competono rispetto ad altri teatri di lotta più vicini, come le Tofane, il Monte Piana o le Tre Cime di Lavaredo. Forse perché qui le operazioni consistettero in uno stillicidio di attacchi e contrattacchi di piccoli nuclei, possibili solo dopo la paziente occupazione di posizioni chiave, o forse perché il teatro d’operazioni non fu mai considerato strategico per uno sfondamento delle difese austriache attorno al Passo di Monte Croce Comelico, fatto sta che poco si sa di fatti e misfatti del conflitto a S. Pietro di Cadore e nelle sue frazioni, in cui un ruolo predominante spettò, oltre che alla Guardia di Finanza, alla stessa popolazione civile.
Nell’estremo lembo settentrionale del Regno, là dove Antonio Ronzon disse che “il riso dell’Italia muore”, in riva ad un Piave non ancora fiume e tantomeno sacro alla Patria, il conflitto colpì in maniera davvero inesorabile, soprattutto per la difficile situazione economica in atto: quassù la vita della nostra gente era di pura sopravvivenza già nella vita normale, figuriamoci quando la guerra impose le sue ragioni. A Costalta la linea del fronte correva a pochissimi chilometri, tre o quattro circa, subito  dietro le case del paese, cosicché i pascoli e le malghe di Visdende, i prati e fienili con le stalle, praticamente tutte le risorse della popolazione, si trovarono nella terra di nessuno, tra le trincee italiane di Monte S. Daniele, Monte Zovo, Col della Sentinella e Monte Curiè e quelle austriache del Monte Peralba e del Monte Chiadenis.
Con  tutti gli uomini validi al fronte, le donne e gli anziani dovevano tirare avanti in qualche modo da soli, le prime facendo le portatrici e i secondi lavorando per il Genio Militare, nella costruzione di strade e postazioni. E non solo: bisognava  districarsi ogni giorno tra nuove imposizioni militari, che depauperavano il paese di ogni bene esistente, a cominciare dagli animali e dal fieno.
A riscoprire finalmente i tanti aspetti di un conflitto che imperversò sulla comunità di S. Pietro è il nuovo libro curato da Giovanni De Donà e Walter Musizza, “Grande Guerra, Grandi Dolori – Operazioni militari e popolazione civile nel primo conflitto mondiale a S. Pietro di Cadore e in altre zone del Comelico” (Ed. DBS, Seren del Grappa). Il testo è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Elisabetta Casanova Borca, col sostegno della Regione del Veneto, dell’Unione Montana Comelico e Sappada presieduta da Alessandra Buzzo e dai Gruppi Alpini di S. Pietro e Costalta con i Presidenti Loris De Zolt e Igor Casanova.
Musizza e De Donà, giovandosi della collaborazione di un gruppo di volontari coordinati da Silvia Soravia, subito impegnatisi nella ricerca di ogni fonte reperibile in loco, hanno studiato una gran mole di documenti dell’archivio comunale di S. Pietro e del Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, nonché di altre fonti rinvenute in archivi privati e di preziose testimonianze della tradizione orale raccolte da Amedeo De Bernardin Gaina. Le fotografie, per lo più inedite, sono state messe a disposizione dal Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, dalla signora Maria Cipriani, dal fotografo Paolo Terzi e dagli stessi autori.
Il libro sarà presentato il prossimo 20 febbraio, alle ore 16, presso Palazzo Poli De Pol a S. Pietro di Cadore, con l’intervento, oltre che degli autori, del giornalista Bepi Casagrande in qualità di moderatore, del Coro Comelico, del Presidente del Comitato “Ta Pum - il Cammino della memoria” Walter Pilo, che sta lavorando per far riconoscere l’iniziativa dal Consiglio d'Europa e del Maggiore Leonardo Landi, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Cortina d’Ampezzo, curatore scientifico e membro del comitato organizzatore della recente mostra “La Guardia di Finanza nella Grande Guerra 1915-18 – Il lungo cammino verso Vittorio Veneto” tenutasi a Palazzo Ducale a Venezia la scorsa estate.
0 Comments

Libri

20/10/2015

0 Comments

 
Immagine
GASPARI Editore
​
Immagine
Andrea Vazzaz

UN ALPINO IN GUERRA.
ENEA GUARNERI DALLA CARNIA ALL’ISONZO
1915-1916

Diari e memorie della Grande Guerra
16,5x24, pp. 176
€ 18,00
ill. in b/n

​ISBN: 978-88-7541-309-5

Gli alpini piemontesi e il loro capitano Guarneri nei combattimenti in Carnia e
sull’Isonzo nel 1915 e 1916.
Enea Guarneri, milanese, allievo del Liceo Parini, medaglia d’oro, amico dello
storico Piero Pieri, è uno dei combattenti mitici della guerra. In questo primo volume
si raccontano con una ricca documentazione fotografica, i combattimenti in
Carnia e, come mitragliere, sull’Alto Isonzo.
Un diario avvincente sostenuto da oltre 200 fotografi e inedite e dalle note
biografiche di una cinquantina di alpini.

Andrea Vazzaz, appassionato ricercatore di storia e di collezionismo militare, volontario nell’8°
Reggimento Alpini, è autore con Marco Pascoli del libro, I forti del Friuli (3 edizioni).

www.gasparieditore.it


Immagine
Edizioni DBS
​

Immagine

1918. SUI CIELI DEL GRAPPA.

L’ultimo anno al fronte raccontato in un volume in tre lingue con 270 fotografie in gran parte inedite. 
 
13 luglio 2015 – 1918, Monte Grappa: l’ultimo anno al fronte raccontato dall’alto, dai piloti della k.u.k. Fiegerkompagnie 66, la 66a Imperiale e regia Compagnia Aviatori.

270 foto in gran parte inedite emerse dall’archivio privato della famiglia del tenente ungherese György Nagy-Józsa e pubblicate ora da Edizioni DBS nel libro “1918. Sui cieli del Grappa”. Il volume, curato dallo storico Marco Rech, è interamente in tre lingue – italiano tedesco e ungherese – ed è introdotto dai saggi dello stesso Rech sull’attività delle truppe di aviazione imperiali e regie e di Gerald Penz, tra i massimi esperti in Austria della storia del volo nel primo conflitto mondiale. A lui – spiega Rech - si deve la redazione della storia completa della 66a compagnia aviatori sul campo di aviazione “Alle Venture” di Feltre, al tempo polo strategico perché a stretto ridosso della prima linea.

I protagonisti assoluti della pubblicazione sono però gli scatti fotografici, valorizzati dalla scelta per il libro del formato ad album 21 x 30. Una raccolta di testimonianze – iconografiche e documentali - preziosa per testimoniare azioni belliche  ma anche paesaggi e luoghi oggi perduti , e la quotidianità sospesa di ragazzi la cui vita era fragile come le ali di tela dei loro aeroplani.
​
Sfogliando le pagine il lettore troverà molte sorprese. A citarne alcune è lo stesso Rech nell’introduzione all’opera: “Vedere il paesaggio arcaico completamente coltivato, pochi alberi e coltivazioni fino in quota; sapere che qui c’era tanta gioventù che rischiava ogni giorno di morire; l’osservare i tanti funerali, le tombe al cimitero civile…. E gli aerei!!! E poi Feltre… in tanti luoghi ancora uguale, mentre, in altri, la si vede incredibilmente diversa da ora. Mai però mi sarei aspettato di ritrovare in foto la terribile “sìmia dal culpelà”, la scimietta, mascotte degli aviatori austroungarici, che inseguiva la banda dei monellacci, i quali la prendevano spesso pesantemente in giro, quando era legata, e che a qualcuno morse il sedere. Alla fine dell’azione, la scimietta, paga della solenne vendetta, rientrò “alla base”. La scena è descritta nel libro “Memorie dell’anno della fame” di Giacomo Carniel, allora ragazzo di 10 anni. Ma le sorprese saranno ancora molte e notevoli per tutti coloro che avranno la possibilità di avere questo libro davanti agli occhi. La parte scritta si è limitata ad un sunto schematico degli avvenimenti che hanno fatto entrare Feltre nella storia pionieristica dell’aviazione di guerra”.
 
Marco Rech (a cura di), 1918. Sui cieli del Grappa, Edizioni DBS, 2015. € 13 EAN 88899369149

​www.edizionidbs.it

Immagine
Edizioni Gino Rossato
Immagine

ANDREA VOLLMAN
FRANCESCO BRAZZALE
 
GRANDE GUERRA
FRANCESISULL’ALTOPIANO
DEI SETTE COMUNI
 
Pagine 168
Fotografie 145 - Cartine 5
Formato 17x24
Legatura in brossura
ISBN 978-88-8130-128-7
€ 19,00
 
 “Quando il ciclista mi ha detto: ‘Poulot, partiamo per l’Italia’, ero contento anche se non era la contentezza
che avevo prima di sapere che saremmo andati. Dopo tante dicerie, ora ci andiamo veramente.
Ci vorranno almeno tre settimane per raggruppare i soldati, ma questo tempo senza sentir
fischiare gli obici non può dispiacere a un onest’ uomo.
Sarà un cambiamento, le trincee dell’Argonne, della Champagne e delle Fiandre in fondo sono tutte
uguali e vedremo dunque qualcosa di nuovo. Non sono nemmeno dispiaciuto di poter assaggiare il
vino di quella terra. Forse sarà migliore e in ogni caso a un prezzo inferiore al nostro.”
E quando si dice che l’Italia è il più bel paese al mondo (dopo la Francia!) staremo a vedere.
 
L’emblematica figura di Poulot testimonia l’enigma esistenziale del singolo “gettato nella Storia”, di cui
una guerra è il caso limite. Il fante-contadino, nerbo dell’Esercito Francese, vestito dell’uniforme color
Bleu Horizon, con il suo bagaglio di pregiudizi e saggezza, mette piede in Italia per aiutare l’alleato in
difficoltà dopo Caporetto, nell’ultimo anno di guerra.
Dal Monte Tomba al Grappa e poi sull’Altopiano dei Sette Comuni nel saliente di Pennar, a Zocchi,
Bertigo, Sisemol, Camporossignolo e per molti il cimitero di Conco; nomi di luoghi che rappresentarono,
allora, una parte di un tragico e titanico scontro fra nazioni. Dopo “Britannici sull’Altopiano dei
Sette Comuni”, Vollman e Brazzale concludono la ricerca storica e umana sulla presenza delle forze
Anglo-Francesi in Italia durante la Prima Guerra Mondiale.
​
www.edizionirossato.it
0 Comments

Skoda Gebirgskanone 7,5 cm Model 15

8/4/2013

4 Comments

 
Immagine
E' in libreria, per i tipi di Itinera Progetti, l'ultima fatica di Mauro Tonoli e Fausto Corsetti.
Monografia dedicata all'obice 7,5 Skoda.
Di seguito una breve presentazione degli autori:

"Da nemico a fedele compagno per oltre 50 anni, così potremmo presentare il 7,5cm Skoda, entrato in servizio nel 1915 nell’esercito austroungarico, giudicato il miglior obice da montagna della prima guerra, acquisito come preda bellica dal Regio Esercito ha servito i reggimenti di artiglieria da montagna e di fanteria nella seconda guerra mondiale, rimanendo in servizio nell’Esercito Italiano fino agli anni ’60. Questo libro ripercorre le fasi dello sviluppo e dell’utilizzo da parte dell’esercito austro-ungarico durante la grande guerra, esponendo le caratteristiche tecniche e di funzionamento grazie all’ausilio di manuali e fotografie originali, descrivendo minuziosamente le tipologie di munizionamento attraverso fotografie da collezioni private e schemi dell'epoca."

Il libro consta di 200 pagine e 300 fotografie o disegni.

Indice degli argomenti:

PARTE I - STORIA
BREVE INTRODUZIONE SULLO SVILUPPO DELL’ARTIGLIERIA 5
Dalle origini al XV secolo 5
Dal XV al XVIII secolo 9
Il XIX secolo 12
Il XX secolo 15
I CANNONI DA MONTAGNA AUSTROUNGARICI
PRIMA DELLA GRANDE GUERRA 18
LA NASCITA DEL 7,5 CM GEBIRGSKANONE M15 21
IL 7,5 CM GEBIRGSKANONE M15 NELLA GRANDE GUERRA 27
L’ADOZIONE ITALIANA 43
IL 7,5CM M15 IN EUROPA 49
IL 75/13 NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE 53
IL 75/13 DOPO L’ARMISTIZIO DEL ’43 62
IL 7,5 CM GEBK 259 E LA WEHRMACHT 63
IL 75/13 NEL SECONDO DOPOGUERRA 67
IL 75/13 OGGI 68

PARTE II - TECNICA
DESCRIZIONE E MANEGGIO DEL MATERIALE 69
Bocca da fuoco 70
Slitta 73
Congegno di chiusura e di sparo 77
Affusto 89
ATTRIBUZIONI DI SERVIZIO PER IL TIRO 116
TRASPORTO DEL MATERIALE 122
STRUMENTI DI PUNTAMENTO 134


PARTE III - MUNIZIONAMENTO
IL MUNIZIONAMENTO AUSTROUNGARICO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE 137
Contrassegni sui proietti 137
I proietti 138
Spolette 151
Bossoli e cariche di lancio 156
IL MUNIZIONAMENTO ITALIANO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE 159
Verniciatura e contrassegni secondo le Disposizioni Ministeriali del 1928-1931 160
I Proietti 161
Spolette 176
Bossoli e cariche di lancio 182
LA CASSA PORTAMUNIZIONI 186
Cassa austroungarica nella Grande Guerra 187
Cassa italiana nella Seconda Guerra Mondiale 191
IL MUNIZIONAMENTO DI ALTRI PAESI UTILIZZATORI 192
Austria 192
Germania 193
Ungheria 197

Chi fosse interessato a riceverne una copia direttamente dagli autori scriva alla seguente mail:
tonolik@gmail.com







4 Comments

LA BRIGATA ALESSANDRIA SULL'ALTIPIANO DI ASIAGO - 1916

20/3/2013

2 Comments

 
Immagine
E' con piacere che segnalo questo interessantissimo libro pubblicato da Davide Zamboni in questi giorni. Alcune foto che accompagnano il testo provengono da questo archivio. Ci fa molto piacere aver dato il nostro contributo ad aggiungere un ulteriore tassello alla storia della Brigata Alessandria.
Trascrivo volentieri qui la descrizione inviatami dall'autore.


Davide Zamboni
LA BRIGATA ALESSANDRIA SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO
1916
Breve storia dei Reggimenti di Fanteria 155° e 156° impegnati contro la Strafexpedition austro-ungarica.

 
INTRODUZIONE

Nel mese di luglio 2012 cominciai ad interessarmi, su suggerimento dell’amico Gian Paolo Bertelli, della ricerca genealogica della mia famiglia. Tra le tante ricerche, che sono tutt’oggi in corso, mi imbattei nell’elenco dei Caduti ferraresi nella Prima guerra mondiale provenienti da tutta la Provincia di Ferrara e dalla stessa Città estense: scorrendo questo elenco sollevò il mio interesse, quasi per caso, il rilevante numero di Caduti appartenenti ai Reggimenti di Fanteria 155° e 156° della Brigata “Alessandria”, nonché la presenza tra di essi, in prima battuta, di un mio omonimo per avere entrambi lo stesso cognome. Da lì approfondii la storia di questa Brigata che, alla luce delle più conosciute e doverosamente riverite brigate del nostro Regio Esercito, risultava essere meno ricercata se non quasi dimenticata ai più. Celebri le sue imprese sul fronte del Carso e dell’Isonzo, poco conosciuta la sua partecipazione ai fatti d’arme italiani contro la Strafexpedition austriaca del 1916 sull’Altopiano di Asiago. Una parentesi della sua storia, in generale purtroppo breve nella Grande Guerra come nei capitoli successivi sarà indicato, che meritava, secondo il mio parere, di essere ricercata ed approfondita, compito che mi ero prefissato di portare personalmente a termine con questo libro.
Volutamente, quindi, non ho scritto un libro su tutta la storia della Brigata Alessandria, ma ho limitato la mia ricerca ad un periodo della Prima guerra mondiale ben definito in cui questa unità del Regio Esercito ha dato un apporto consistente arrivando ad essere quasi annientata, subendo perdite ingentissime tra le sue fila. Lascio ai lettori la possibilità di approfondire lo studio della storia della Brigata Alessandria anche negli altri anni di guerra rimandandoli, se lo vorranno, alla lettura di un testo che ne riassume i fatti più rilevanti, assieme a tutte le altre brigate una ad una: “RIASSUNTI STORICI DEI CORPI E DEI COMANDI NELLA GUERRA 1915-1918 – BRIGATE DI FANTERIA”, Ministero della Guerra, Stato Maggiore del Regio Esercito, Ufficio Storico – Roma. Lo stesso valga per l’analisi più approfondita di tutto quanto è riportato a corredo storico di questo libro prendendo in esame le fonti bibliografiche, d’archivio e web nelle rispettive sezioni in fondo al medesimo, la maggior parte facilmente consultabili e reperibili, anche via internet.
Il lavoro sulla Brigata Alessandria sull’Altopiano di Asiago nel 1916 si è districato tra il riunire più fonti sparse in innumerevoli fonti bibliografiche che la citavano quasi marginalmente, il confrontare dati provenienti da archivi diversi, il ricercare sulla rete internet (oggi strumento indispensabile) nuove informazioni oltre a quelle già in possesso, il contattare istituti, autori, testate che avevano modo di fornire materiale su questa tematica avendola già trattata od avendo anche la sola possibilità di dare un contributo indispensabile a questo libro.
Un particolare ringraziamento va, così come meglio elencato e descritto nella sezione specifica più avanti relativa appunto ai “Ringraziamenti”, a tutti quegli appassionati che hanno collaborato con lo scrivente per rendere lustro a questa parte della storia d’Italia. Un’attenzione particolare spero i lettori vorranno riservarla alla storia, riportata nelle pagine seguenti, di un eroe della Grande Guerra e della Brigata che ha meritato particolare dedizione per il suo eroismo: il Tenente Colonnello Guido Menzinger, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Questo mio lavoro, che ben posso a giusta ragione definire certosino, ha portato ad un risultato, a mio avviso, che fornisce il meritato onore a questa Brigata e che ne ricorda un fatto d’arme importante per tutta la storia italiana nella Grande Guerra avendole dato, in quell’occasione, un supporto indispensabile perché l’offensiva austriaca non ottenesse il risultato desiderato di penetrare nella Pianura Padana veneta. Non mi resta che augurarvi buona lettura, con l’umiltà di chi scrive per passione e per abnegazione verso quegli uomini che sono Caduti per potermi permettere di ricordarli anche con questo modesto contributo.

Grazie!
Ferrara, 28 Febbraio 2013
Davide Zamboni

INDICE

INTRODUZIONE   pag.7
Capitolo 1, LA BRIGATA ALESSANDRIA NELLA GRANDE GUERRA - CENNI STORICI   pag. 9
Capitolo 2, LA BRIGATA ALESSANDRIA SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO DURANTE LA STRAFEXPEDITION pag. 19    
Capitolo 3, CADUTI E DECORATI DELLA BRIGATA SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO   pag. 37 
Capitolo 4, IL TENENTE COLONNELLO GUIDO MENZINGER   pag. 47
Appendice 1,  SUL MONTE MOSCIAGH – 28 MAGGIO 1916    pag. 57
Appendice 2, LA POSTA MILITARE DELLA BRIGATA ALESSANDRIA  pag. 65
Appendice 3, I CADUTI FERRARESI DELLA BRIGATA ALESSANDRIA NELLA GRANDE GUERRA  pag. 71
BIBLIOGRAFIA  pag. 77
FONTI DOCUMENTALI E DI ARCHIVIO   pag. 79
SITOGRAFIA   pag. 81
RINGRAZIAMENTI  pag. 83

In copertina
Cartolina postale della Prima guerra mondiale della Brigata Alessandria (collezione dell’autore).

Note relative all’opera
Alcune immagini pubblicate su quest’opera, così diverse fonti documentali, provengono da collezioni, archivi privati o sono appartenenti a studiosi od associazioni elencate tra i ringraziamenti e nelle didascalie; la pubblicazione è avvenuta previa esplicita autorizzazione da parte dei soggetti interessati. Al pari sono riportati testi di altre pubblicazioni: ove possibile è stata reperita l’autorizzazione alla pubblicazione integrale oltre ad indicarne direttamente la provenienza, in altri casi, dove l’autorizzazione non è stata reperita, la fonte è stata comunque maggiormente evidenziata ed i testi virgolettati e riportati in corsivo.
Altre immagini appartengono all’archivio ed alla collezione privata dell’autore.
Le fonti consultate sono state tutte elencante nella bibliografia, nelle fonti documentali e di archivio nonché nella sitografia che raggruppa i siti internet visitati. A questo si aggiunge la pluriennale esperienza dell’autore in cui alcune fonti devono essere interpretate come ndr. L’autore si dichiara fin da ora disponibile a valutare commenti, critiche di qualsiasi tipo su questa opera, invio di materiale inedito, scambio di informazioni e pareri, ecc. con altri appassionati e ricercatori per poter ampliare il bagaglio culturale e conoscitivo reciproco della materia trattata. Lo stesso è contattabile al suo indirizzo email  zamboni.davide@libero.it . 
Questo libro è un’opera dell’ingegno dell’autore Zamboni Davide di carattere creativo che appartiene alla letteratura. Ogni riproduzione è vietata senza l’esplicita autorizzazione dell’autore. I diritti sulle immagini ed altro materiale che venga indicato come non appartenente all’autore, cioè che ne sia stato concesso l’uso per questo libro, sono riservati ai relativi titolari.
Il libro è stato stampato per conto esclusivo dell’autore, in quanto edizione privata, dalla Digital book s.r.l. -Cerbara - Città di Castello (PG); il medesimo testo è fornito digitalmente dall’autore a sua discrezione così le copie cartacee ed il libro stesso.

L’autore, Davide Zamboni
E’ nato nel 1982 a Ferrara, dove vive e presta servizio in un Ente Locale.
Da sempre appassionato di storia, colleziona militaria italiana dalla Prima alla Seconda guerra mondiale e si dedica con grande passione alla ricerca storica relativa a questi periodi storici.
Da molti anni è donatore di sangue AVIS.
Ha pubblicato studi e saggi su importanti siti internet e su “Milites” (la rivista storico-militare della casa editrice Marvia). Nel 2010 ha pubblicato, insieme all’amico Marcello G. Novello, il libro “Sotto un’unica bandiera – La Croce Rossa Italiana nella seconda guerra mondiale”, Marvia Edizioni.

Come richiedere il libro
Il libro è un’edizione privata pubblicata direttamente dall’autore senza fini commerciali. Per avere informazioni su come avere questo libro è necessario contattare lo stesso autore al suo indirizzo email: zamboni.davide@libero.it 

Ferrara, Marzo 2013 

2 Comments
Forward>>

    Autori

    Paolo
    Achille
    Marco


    Archivio

    August 2021
    September 2020
    December 2019
    September 2019
    August 2019
    March 2019
    December 2018
    October 2018
    May 2018
    April 2018
    March 2018
    November 2017
    May 2017
    April 2017
    March 2017
    February 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    August 2016
    April 2016
    March 2016
    February 2016
    December 2015
    October 2015
    August 2015
    July 2015
    January 2015
    October 2014
    December 2013
    November 2013
    April 2013
    March 2013
    February 2013
    January 2013


    Categorie

    All
    Approfondimenti
    Dal Nostro Archivio
    Libri
    Mostre
    News
    Uso Del Sito


    Enter your email address:

    Delivered by FeedBurner

    RSS Feed

Immagine
 © 2021  Grande Guerra Photo Archive.  
Tutti i contenuti e fotografie presenti nel sito sono, salvo diversamente specificato, di proprietà degli autori del sito. Ne è pertanto vietato l'uso indebito e non autorizzato in qualunque forma e mezzo.