Tra fronte e retrovie. All'ombra delle Tre Cime. I servizi logistici nella Grande Guerra.
Walter Musizza, Giovanni De Donà, Giuseppe Teza
Edizioni DBS, 2014
Così a partire dal mese di giugno 1915 anche al IV C. d' A. operante in Cadore furono inviati numerosi obici e mortai, "artiglierie ultrapotenti", per battere le opere permanenti austriache. In particolare nell'alta Val d'Ansei, nella zona di Misurina e Tre Croci, furono posizionati dunque alcuni obici da 305/17, da 280 A e da 210 G, ma il più famoso è senz'altro il cannone piazzato a Cason de la Crosèra, le cui immagini fecero davvero il giro del mondo, comparendo su diversi giornali e riviste dell'epoca (ad es. "The National Geographic Magazine", voi. XXXII, n.l, luglio 1917). In prossimità del villaggio militare fu infatti posizionato un grande cannone da 203/45 A 1897 su affusto a ruote De Stefano. Il calibro era di 203 mm, la canna aveva una lunghezza di 45 calibri, la bocca da fuoco pesava kg 21.000, il peso totale "in batteria", comprensiva cioè di bocca da fuoco e affusto, era di Kg 42.810. Il pezzo poteva sparare ad una distanza minima di 3.400 metri e massima di 14.200 metri una granata semi-perforante in acciaio del peso di kg 114,600, caricata con kg 6,050 di trotyl, con spoletta posteriore a percussione F.K.S. 1909. Oppure, in alternativa, una granata perforante in acciaio del peso di kg 115.895, caricata con kg 4,590 di trotyl, spoletta posteriore a percussione F.K.S. 1915', o ancora una granata in acciaio del peso di kg 116,230, caricata con kg 6,625 di trotyl, spoletta posteriore a percussione F.K.S. 911 o F.K.2S.911. i II cannone arrivò a Calalzo, via ferrovia, nel giugno del 1915 e, messo su speciali carrelli muniti di cingoli "Buonagente", giunse in Val d'Ansei trainato dalle autotrattrici del IV Parco di Tornede.
La piazzola per ospitarlo fu ricavata di fronte al villaggio militare di Cason de la Crosèra, presso il ponte che scavalca il Rio di Val Marzon. Una cinquantina di metri più indietro, sulla destra della strada, furono realizzati il piano di scarico, i depositi per le granate e le polveri, in casematte a prova di bomba, nonché una baracca per gli artiglieri. I resti di queste installazioni sono, almeno in parte, ancora oggi visibili.
Il 5 luglio il pezzo iniziò i primi tiri di aggiustamento contro le posizioni austriache del M. Piana e del Rautkofel.”
Nel nostro archivio son presenti cinque fotografie che documentano l'arrivo e il piazzamento del 203/45 A.