Mancano pochi giorni ai 100 anni riguardanti i fatti accaduti alla Grave di Papadopoli e il caso vuole che il nipote del soldato John Philpott, facendo ricerche in internet, si imbatte nella nostra pagina dedicata al 2nd Batallion della Honourable Artillery Company e riconosce il nonno in una delle fotografie. Da quel momento parte un fitto scambio di mail molto interessante. Ci fornisce i cognomi dei componenti dell'8° Plotone che mancavano nel nostro album e che ci ha permesso, facendo ricerche tra le Index Card della H.A.C., di identificare tutti i componenti del plotone e di sapere quale fu la loro sorte durante quei giorni dell'ottobre 1918. Ci manda qualche fotografia ma il materiale più interessante è certamente la trascrizione del suo diario di quei giorni. Dai preparativi, alla battaglia, la sua cattura e la seguente breve prigionia, il rilascio e il reintegro nei ranghi fino all'ingresso in Austria con le truppe di occupazione. Philpott era uno dei 4 componenti di una sezione mitragliatrici Lewis e venne catturato il 26 ottobre 1918 nel pieno svolgersi della battaglia per la Grave di Papadopoli. Stiamo traducendo tutta la trascrizione e la metteremo on line. Al momento accontentatevi di questi brevi passi:
"Con il revolver sono riuscito a disarmare circa
8 jerrys, gli altri 3 della squadra stavano facendo lo
stesso e le cose sembravano andar bene. Improvvisamente
il mio polso è stato afferrato da dietro strappandomi il revolver dalla mano.
Mi sono voltato e ho scoperto che un numeroso gruppo
era spuntato dai fianchi ed eravamo senza speranza. Un
tizio è stato colpito alla testa con un calcio del fucile,
un altro aveva una baionetta in gola e l'altro ha visto
che era inutile resistere. Quindi, con uno dei più vecchi
trucchi della guerra eravamo tutti prigionieri”...........................
...............C'erano molti uomini feriti che giacevano a terra e pensai
che il fuoco della nostra mitragliatrice fosse stato efficace.
Avevo perso tutto.
Fu tutto così improvviso che non ci fu il tempo per pensare di
raccogliere un po di cose e, tra l’altro, le altre nostre mitragliatrici
stavano iniziando a dirigere il fuoco nella nostra direzione.
Questo fatto mise il vento ai piedi alle nostre guardie e ci fecero
attraversare frettolosamente la passerella sotto il nostro stesso fuoco.
Fortunatamente attraversammo senza essere colpiti. Ci fecero un bello
scherzo e non dimenticai di dirlo all'ufficiale dello staff che ci interrogò
nel loro quartier generale, questi rise e ci diede una pacca sulla spalla."