"UN SALUTO INGLESE AI VALOROSI ITALIANI.
In questo giorno memorabile, terzo anniversario dell'entrata
in guerra dell'Italia, contro il comune nemico, noi inglesi mandiamo
un saluto di amicizia e di ammirazione ai combattenti italiani e a
tutto il popolo italiano."
Siamo quindi al 24 maggio 1918. Grazie a questi ulteriori dati e al loro incrocio siamo riusciti a raccontare la storia di queste fotografie e dei loro protagonisti.
La H.M.S. Hope era un destroyer appartenente alla classe Acorn. Della classe Acorn, rinominata H class dal 1913, vennero costruite 20 unità dal 1909 al 1911. Tre di queste vennero perdute in combattimento durante la Prima guerra mondiale. Tutti i 20 destroyer vennero inquadrati nella 2nd Destroyer Flotilla e alcune di esse vennero inviate nel Mediterraneo.
LA H.M.S. Hope venne costruita nei cantieri Swan Hunter & Wigham Richardson con sede a Wallsend nel 1909, varata il 6 settembre 1910 e completata nel marzo 1911. Nel febbraio 1920 venne venduta per lo smantellamento.
Lunga 75,13 mt con dislocamento di 869 tonnellate a pieno carico, raggiungeva i 27 nodi (circa 50 Km/h). Con un equipaggio di 72 uomini era armata da due cannoni da 4 inch (102mm), due da 12 pounder (76 mm), un cannone antiaereo da 3 pounder (47 mm), due tubi lanciasiluri da 21 pollici (553 mm) e cariche di profondità.
Ma torniamo alle nostre fotografie. Facendo ricerche scopriamo che il 23 marzo 1918 la Hope, mentre si trovava nei Dardanelli, entrò in collisione con la H.M.S. Arno. La Arno, costruita nel 1914 dall'Ansaldo di Genova per la marina portoghese e acquistata nel 1915 dalla Royal Navy britannica, ebbe la peggio e affondò mentre la Hope, in grado di navigare, giunse a Livorno per le riparazioni.
La prima fotografia ritrae l'equipaggio schierato in presentat arm. Sullo sfondo il Palazzo Vecchio, all'incrocio di Via della Ninna e Piazzale degli Uffizi.
Fu il primo degli istituti culturali britannici a operare al di fuori dal Regno Unito e fu preso a modello alla nascita del British Council nel 1934. L'istituto è tutt'ora attivo, non più alla Loggia de Rucellai ma presso il Lungarno Guucciardini e Piazza Strozzi.
Analizziamo nel dettaglio questa seconda fotografia. Al centro, avanti a tutti, il Lt Commander Hutchinson. I marinai schierati sono tutti dotati del fucile Lee-Metford. Alcuni portano al braccio destro il fregio di specialità. Quasi tutti hanno una bandierina italiana infilata nella giubba o sul berretto, altri un fiore sul berretto. Probabilmente donati loro dalle autorità italiane. A sinistra è schierato uno scozzese dei Seaforth Highlanders e un fante di una unità difficilmente identificabile, dalla forma del cap badge potrebbe essere un componente del Royal Army Medical Corps ma è troppo indistinto per poterlo dire con certezza. Attaccato alla vetrina retrostante il manifesto di cui abbiamo parlato in precedenza. Una donna, forse un membro del British Institute, regge la bandiera italiana e un sottotenente italiano della cavalleria regge quella inglese.
Diamo uno sguardo ai dettagli.
Oltre ai gradi corrispondenti ai paramami possiamo osservare sul
braccio destro i galloni (chevrons) che indicano 4 anni passati in
servizio oltremare (Overseas service).
Relativo dettaglio e illustrazione da manuale dell'epoca.
Lo stesso è decorato con due medaglie. Probabilmente, da sx a dx,
una Naval General Service Medal e una China War Medal.